Dicono di lui  
di Enrico Scaravelli


Stralcio da GENS LIGUSTICA IN ORBE di maggio 2016 ( Clicca sulla foto)




Stralcio da LA VOCE DI MANTOVA del 17 luglio 2009

Mantovano "extra muros" in quel di Genova premiato commediografo

<Il Cav. Uff. Enrico Scaravelli di Pegognaga e residente da molti anni a Genova, è uno di quei mantovani che fuori della propria terra onora Mantova, operando in campo culturale.>
<Ultime in ordine di tempo sono "I sciantilin", (le soprascarpe di gomma), commedia (musicale) in genovese in tre atti e "Quande Zena a s'addescia…" ("Quando Genova si sveglia…") azione storica scritta insieme, per la parte musicale, a Giuseppe Lertora. Entrambe le pubblicazioni sono state date alla stampe dalla Consulta Ligure delle Associazioni di Cultura, le arti, le tradizioni e la difesa dell'ambiente. La commedia reca la presentazione dal titolo "La forza della commedia dialettale" a firma di Elmo Bazzano. Questa nuova opera di Enrico Scaravelli è stata data alle stampe dalle edizioni della Consulta Ligure>br /> ……Riguardo alla commedia musicale citata, Elmo Bazzano dice che <"La commedia dialettale è ambasciatrice di sentimenti e di cultura ed anche quest'opera" (oltre a "I sciantilin" che ha vinto il primo premio della Consulta Ligure) ha ottenuto il premio speciale "Jacopo Varaldo".>
<Ma questi non sono che gli ultimi riconoscimenti ottenuti dalle opere di Enrico Scaravelli, il quale è autore di "Nemesi" col sottotitolo "Cronache di guerra di un adolescente", ….data alle stampe dalle Edizioni Autori Autogestiti. Due edizioni di poesie sono state date alle stampe col titolo "Mare dolce" dalle Edizioni Pirella. Poi è da citare "Un'ancora", composizioni (di poesie) in genovese e in italiano. Diverse edizioni hanno avuto "Racconti e favole non solo per bambini", cui è stato concesso il Premio Andersen di Sestri Levante> (finalista due volte con due fiabe). <Degli Autori Autogestiti è "La guerra subita" che è una piccola antologia di esperienze vissute> (vi è inserita, fra altri autori, la cronaca di Scaravelli dal titolo "Gli ultimi colpi di coda")>
<"Quande Zena a s'addescia…"….ha per protagonista il ragazzo Giambattista Perasso di Portoria> (Balilla, che in genovese aveva per significato 'ragazzo'. Portoria è un quartiere del Centro Storico di Genova).
<Da sottolineare ancora che c'è la rappresentazione della commedia "La nostra gent", col titolo in veronese "La guèra", la quale stata messa in scena …> (dalla Compagnia La Lanterna di Nogara).
<Dal canto suo la Compagnia "Giovani alla ribalta" di Pegognaga, ha messo in scena "Al pensionà", mentre "Il Palcaccio" di Mantova oltre "Al pensionà", ha rappresentato anche "La pàja darent al föch". Infine c'è da sottolineare che la Compagnia Stabile dialettale di Sanremo, ha rappresentato una commedia dello stesso Scaravelli scritta assieme a Battistina Rambelli, dal titolo "Quarantasette, o morto ch'o parla", ribattezzato in dialetto sanremasco "O Liòn do rondò", ovvero Il leone della rotonda. La rappresentazione è avvenuta al prestigioso teatro Ariston di Sanremo.>

Vittorio Montanari

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Da La Voce di Mantova - del 20 agosto 2009
Racconti di un mantovano extra muros

Enrico Scaravelli ricorda la guerra


La guerra subita è una piccola antologia di esperienze vissute contenute nel libro dal titolo omonimo di 100 pagine, dato alle stampe dagli Autori Autogestiti Associati di Genova. L'agile volumetto contiene 12 autori, tra cui due donne, Uno degli autori è il mantovano Enrico Scaravelli, extra muros in quel di Genova, dove da anni si fa onore con tutte una serie di pubblicazioni all'attivo. Le quali spaziano nella commedia, in lingua e nei dialetti mantovano e genovese, nella poesia e nella canzone, oltre che nella narrativa . Il racconto nel libro "La guerra subita", ha per titolo "Gli ultimi colpi di coda" (22 aprile 1945) ed è ambientato a Ronchi di Palidano, frazione di Gonzaga. Trattasi di un racconto nel quale vengono rivissuti i momenti in cui la guerra in Italia volgeva al termine con la fuga dei tedeschi occupanti e dei loro alleati fascisti, conseguentemente all'offensiva delle forze alleate con l'apporto delle formazioni partigiane italiane. Quelli che Scaravelli descrive, da testimone oculare, sono brutti momenti, con il pericolo sempre in agguato, vissuti con la paura delle conseguenze che ne potevano derivare. Scaravelli descrive questi momenti con molto realismo proprio come può fare solamente chi, in quei momenti, ha vissuto in prima persona……..

Vittorio Montanari

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Da La Voce di Mantova - 19 agosto 2009
Riconoscimenti come autore dialettale

Enrico Scaravelli: Extra muros e poeta


Enrico Scaravelli, originario di Pegognaga e da tempo residente a Genova, quindi extra muros a tutti gli effetti, continua a raccogliere riconoscimenti con la sua intensa attività di autore di comme-die dialettali e come attore teatrale…..presidente della Compagnia Teatrale San Fruttuoso….. c'è da aggiungere che Enrico Scaravelli, oltre a commedie scritte in dialetto genovese e non solo, di cui una musicata, ha scritto… ben nove commedie in dialetto mantovano i cui titoli sono: "Una valis pina ad fümana"…."Un culp ad fülmin"…."Al pensionà"… "Te bòta ca 'riva i UFO"…"Al bastian conträri"…"Al moralista" (protagonisti persone anziane benestanti in una struttura apposita)… "La nostra gent" …si fa riferimento a quanto accaduto nella notte del 20 dicembre 1944 a Gonzaga, cioè la battaglia fra partigiani da una parte e tedeschi e fascisti dall'altra)- "Ognidün al sö mastér"…"La pàja darent al föch"……………

Vittorio Montanari

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CORRIERE MERCANTILE (domenica 30 marzo 2008)

SUCCESSO AL TEATRO DELLA GIOVENTU'
"Sciantilin", commedia vivace e riuscita

Il titolo si riferisce alle "galoches", soprascarpe di gomma oggi in disuso. Quella della storia sono magiche e permettono di viaggiare nel tempo.

Bravi e ben affiatati gli attori, dalla brillante Gianna Cevasco (Martina), al convincente Luigi Massa (il sussiegoso barone), al quale si affianca con piglio garbato Gemma Cicardi (la baronessa
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E' andata in scena l'altra sera al Teatro della Gioventù la nuova commedia di Enrico Scaravelli "I sciantilin", presentata dalla Compagnia Teatrale San Fruttuoso per la regia di Arnaldo Rossi. I sciantilin (detti anche calosce, donde deriva il termine francese ) sono sovrascarpe di gomma, oggi in disuso, da calzare sopra le scarpe per proteggerle dalla pioggia o dal fango. In questo caso i sciantilin hanno addirittura una funzione magica, quella di far viaggiare attraverso il tempo colui che le indossa.
Ma procediamo con ordine: l'azione inzia nel 1886 a Murta nella villa di proprietà di Clotilde, moglie ricca del barone Manfredi. Con la figlia abita anche la madre, la signora Martina, che è anziana, ma giovane di spirito e d'intelligenza vivace. Infatti sarà proprio lei che accoglierà il giovane Gianni venuto dal futuro, quello che, grazie alle magiche soprascarpe e ad un passaggio segreto, dal 2008 è stato catapultato nel salone della villa in pieno Ottocento.
Attorno ai padroni di casa ruotano personaggi minori, ma ben caratterizzati, come la domestica Sabina, il giardiniere Giaxo, un medico, che inutilmente prescrive sanguisughe ed una coppia d'imbroglioni, un falso prete e la sua degna consorte, che saranno regolarmente smascherati.
Una folla di personaggi dunque, che movimentano la vicenda e che confermano l'abilità del regista, ma anche la notevole creatività dell'autore, che ha trovato un felice espediente per dare un'occhiata alla Genova ottocentesca e per mettere a confronto il passato con il presente. Si parla della battaglia di Lissa, di Umberto I, che inaugurò il monumento dedicato al padre Vittorio Emanuele II in piazza Corvetto, ma anche si anticipano varie sciagure, dai terremoti alle guerre. Si potrebbe concludere che è meglio non conoscere il futuro per lasciare ai giovani almeno la speranza di un mondo migliore. Il finale è, in questo senso, significativo, ma è d'obbligo non rivelarlo.
Bravi e ben affiatati gli attori, dalla brillante Gianna Cevasco (Martina), al convincente Luigi Massa (nel ruolo del sussiegoso barone) al quale si affianca con piglio garbato Gemma Cicardi (la baronessa); dal vivace Giulio La Salandra (l'uomo del futuro) alla spiritosa Alice Ridella (la bella cameriera); da Daniele Pellegrino e Mariella Buonasora (pittoresca coppia d'imbroglioni) a Stefano Pastorino (il giardiniere) e a Massimiliano Parodi (il medico). Ricchi e colorati i costumi d'epoca, ricostruiti con fedeltà e un pizzico d'ironia dalle abili mani di Gianna Cevasco e Gemma Cicardi.
Tutti sono stati calorosamente applauditi, compreso l'autore Enrico Scaravelli, ormai benemerito per la fedeltà al teatro in dialetto genovese al quale offre, ogni anno, un testo nuovo (siamo all'undicesimo*), dove non mancano ricordi storici, preziosità linguistiche e tipici modi di dire, sapientemente intessuti nel dialogo. Ultima replica oggi alle 16

CLARA RUBBI

*(in realtà dodicesimo)
CORRIERE MERCANTILE (3 APRILE 2007)
APPLAUSI PER "UN CORPO"
LA COMMEDIA AL TEATRO CARIGNANO
Molti applausi dal folto pubblico del Teatro Carignano per la nuova commedia di Enrico Scaravelli "Un corpo de furmine" (un colpo di fulmine), undicesima opera di questo prolifico autore genovese, presentato dalla Compagnia Teatrale San Fruttuoso per la regia di Arnaldo Rossi. Il colpo di fulmine non allude al classico innamoramento improvviso, ma ad un vero e proprio colpo di fulmine che viene dal cielo a indicare il luogo in cui è sepolto un tesoro nascosto da Napoleone ai tempi della campagna in Italia. C'è di mezzo anche un fantasma, quello dello zio Poldo, che vuole aiutare quel "baggialan di suo nipote Beppe", che non solo non se la passa bene, ma ignora che la moglie Mariuccia ha una tresca con il professor Luigi, esperto in materia napoleonica, ma più conosciuto come donnaiolo. Attorno a Beppe e a sua moglie ruotano personaggi minori: l'amico Giacinto e la di lui sorella; Anna, l'amica un po' ruffiana di Mariuccia, Rosetta, sorella di Mariuccia, una vicina di casa e, alla fine, dopo la scoperta dei marenghi napoleonici, anche una cameriera. La girandola di ben dieci personaggi è stata resa quanto mai gradevole dalla regia di Rossi, che ha movimentato la storia con qualche tocco di ironia ed un sicuro senso dei tempi comici. Bravi Stefano Pastorino nei panni dello sprovveduto Beppe e Federica Menini nel ruolo dell'astuta, fedifraga moglie, così come tutti gli altri, da Giulo La Salandra (l'elegante fantasma in frac) a Gianna Cevasco (l'amica un po' ruffiana con tic), da Daniele Pellegrino a Massimiliano Parodi, da Lisa Aqilone a Gemma Cicardi, Lina Fois, Valeria Ratto.
CLARA RUBBI

GAZZETTA DI MANTOVA (13/10/2005 )

IL MANTOVANO E' AUTORE DI "NEMESI".
CRONACHE DI GUERRA DI UN ADOLESCENTE

I fatti della seconda guerra mondiale, il tema del libro di Scaravelli

Residente a Genova scrive poesie in lingua e in dialetto, fiabe e racconti

PEGOGNAGA . Mantovano extra muros in quel di Genova da molti anni, originario di Pegognaga, il geometra cavalier Enrico Scaravelli continua ad onorare la sua terra natìa con la pubblicazione di libri, poesie e commedie, nonché come attore teatrale. Ora è la volta del libro "Nemesi. Cronache di guerra di un adolescente", edito dagli Autori autogestiti associati liguri & personaledit di Genova, con la presentazione di Og. Ugolotti. Si tratta di un volume di 70 pagine, con in copertina il disegno bianco e nero di Luciana Santini dal titolo "Guerra: atavico male" e del costo di euro 7. I racconti sono 8, di cui 6 possono essere definti autobiografici, ambientati (e non solo) nel basso mantovano. Gli altri due, rispettivamente col titolo "Un rapido per Praga" e "Una storia qualunque", si rifanno alla fantasia dell'autore, ma che, come lo stesso Scaravelli afferma "sono tutti con una trama veritiera". I titoli dei primi sei racoonti sono nell'ordine "10 giugno 1940 con specifico riferimento all'entrata in guerra dell'Italia contro gli alleati: "Quel 9 febbraio 1941", dove si riferisce di un bombardamento a Genova: "Un biglietto dalla tradotta", riferito al biglietto di un soldato italiano, anzi suzzarese, gettato dalla tradotta con la quale stava per essere tradotto in Germania, con l'incarico che effettivamente venne portato a compimento. I racconti che seguono sono: "Appunti di guerra", dove è stato integralmente riportato, nel suo contesto, il testo di un messaggio speciale del tenente generale Marck W. Clarck, comandante in capo del 15° gruppo d' Armate, indirizzato "Al popolo dell'Italia settentrionale" col sottotitolo, in grande, "Avvertimento"; "Gli ultimi colpi di coda", con tra parentesi "22 aprile 1945", dove si riferisce degli ultimi giorni di guerra e quindi la Liberazione. Infine l'ultimo, "Gente Nostra" è ambientato a Ronchi di Palidano di Gonzaga nell'inverno 1944, cioè in pieno periodo bellico, con i tedeschi che occupavano l'Italia setentrionale, con alleata la Repubbica Sociale Italiana e dove, nel contempo, gli aerei alleati non lesinavano lo sganciamento di bombe da parte dei loro aerei, con distruzioni, morti e feriti. Si tratta di storie nel cui contesto storico molti mantovani si sono, loro malgrado, trovati protagonisti così come protagonisti italiani sono quelli dei due racconti finali, ambientati rispettivamente a Praga e Vienna, non senza implicazioni difficoltose per i loro protagonisti.

VITTORIO MONTANARI

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GAZZETTA DI MANTOVA (20 giugno 1980)

Continua la serie di affermazioni

dello scrittore Enrico Scaravelli

Residente a Genova scrive poesie in lingua e in dialetto, fiabe e racconti

Enrico Scaravelli, poeta mantovano "extra muros", nato a Pegognaga nel 1928 e residente a Genova dal 1931, continua a onorare la sua terra con una serie di premi in concorsi letterari, sia di poesia dialettale che in lingua e narrativa.

Ultimamente la ricca messe di premi si è ulteriormente accresciuta con il lusinghiero conseguimento di altre affermazioni. Al sesto concorso internazionale di poesia "Il Pinocchio d'Oro e Jolanda Imperato 1980", svoltosi a Napoli col patrocinio del ministero del turismo e dello spettacolo, ha ottenuto il secondo premio con la poesia in dialetto mantovano "Al vèc" che è stata pubblicata:

Al premio nazionale di poesia svoltosi a Campomorone (Genova), gli è stato assegnato il primo premio per la poesia in dialetto mantovano "Quatar sproch".

Al concorso nazionale di letteratura per l'infanzia "H. C. Andersen – Baia delle favole", svoltosi a Sestri Levante (Genova), si è classificato al secondo posto con la fiaba "L'amuleto di Aniuk", conseguendo la targa del "Corriere dei Piccoli", un diploma e un assegno. Questa affermazione è altamente significativa in quanto all'"Andersen", considerato un po' il Nobel della letteratura per l'infanzia, sono stati premiati, Gianni Rodari, Alberto Moravia, Cesare Zavattini ed altri noti scrittori italiani.

Al Chiostro di San Matteo (Genova), ha ottenuto il trofeo "Angela Daniele", vale a dire il primo premio con il racconto "La Tartana", imperniato sulla droga nel contrabbando sul mare.

Infine, ultimo in ordine di tempo, al concorso internazionale di narrativa per ragazzi svoltosi a Sampierdarena, si è classificato al secondo posto con il racconto "Quattro sfere di sabbia", che tratta il problema della sopravvivenza in un futuro incerto. A questo stesso concorso è stato selezionato un altro racconto dello Scaravelli, mentre il primo premio per la commedia è stato assegnato a un altro mantovano, Paolo Ferrari, per l'atto unico "Il condominio". La qual cosa ha fatto dire allo speaker – il giornalista Paolo Lingua -"questa sera Virgilio impera!". Ciò in considerazione dei premi assegnati al "mantovano" di Genova (Enrico Scaravelli) e al "mantovano di Mantova" (Paolo Ferrari)

Come si può constatare la serie dei premi conseguiti da Enrico Scaravelli è più che mai consistente. E' d'obbligo formulare i migliori auguri al nostro conterraneo "extra muros".

VITTORIO MONTANARI

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LA GAZZETTA DI MANTOVA ( Martedì 25 agosto 1981)

PEGOGNAGA - DA ANNI RISIEDE A GENOVA

UN EXTRA MUROS E ANCHE POETA

Enrico Scaravelli scrive in dialetto mantovano ma

ha vinto anche per una canzone scritta in genovese

Mantovani "extra muros" in quel di Genova, Enrico Scaravelli che è originario di Pegognaga, continua a mietere allori come poeta e scrittore in più parti d'Italia, senza ma dimenticare la sua terra d'origine e il relativo dialetto.

Ultimamente lo Scaravelli è stato premiato al concorso nazionale di Campomorone, nei pressi di Genova, con una poesia in dialetto mantovano, mentre a Napoli è stato premiato per una commedia in un atto unico, ad un concorso indetto dall'Accademia artistica internazionale con il patrocinio del ministero del turismo e spettacolo. La commedia ha per titolo "La notte di Gonzaga" ed ha per tema la famosa battaglia partigiana svoltasi in loco la notte del 22 dicembre 1944.

A Busalla (Genova) con la poesia "i barcaieu" (i barcaioli), abbinata al quadro del pittore Carlo Bisio, ha ottenuto uno dei premi speciali. Infine altri premi li ha ottenuti con le poesie in lingua dai titoli: "Le tue mani", "il mio paese", "il volo del gabbiano".

Dulcis in fundo il 1° premio al chiostro di San Matteo di Genova con la poesia "Dies Irae", rivolta al terremoto nelle terre del sud e di cui ha scritto il quotidiano genovese "Il Secolo XIX".

Per concludere c'è ancora da menzionare la premiazione di un canzone in dialetto genovese (così come una poesia più sopra indicata, dedicata ai barcaioli), dedicata alle vecchie mura della Marina di Genova. La canzone è giunta finalista al concorso per il folk ligure ed è già stata incisa e sarà trasmessa in una manifestazione che si terrà all'aperto dal 30 agosto all'8 settembre e che sarà ripresa dalla RAI-TV.

Detto questo, a noi d'obbligo congratularci vivamente con il conterraneo extra muros per la sua poliedrica e versatile attività letteraria, in lingua italiana e nei dialetti mantovano e genovese, che giustamente gli procurano soddisfazioni e larghi consensi.

VITTORIO MONTANARI

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LA GAZZETTA DI MANTOVA (27 luglio 1982)

PEGOGNAGA – ENRICO SCARAVELLI

POETA – SCRITTORE

SUPER-PREMIATO

Ha scritto, tra l'altro, i testi di un'apprezzata

commedia sulla battaglia partigiana di Gonzaga

Enrico Scaravelli, geometra di professione e poeta-scrittore-paroliere per passione, è originario di Pegognaga e risiede a Genova per motivi di lavoro.

Lo scrivere, poesia in lingua e in vernacolo (mantovano e genovese), nonché canzoni, continua a procurargli soddisfazioni e riconoscimenti autorevoli che si assommano numerosi, uno dopo l'altro.

Ultimi, in ordine di tempo, sono stati assegnati a Enrico Scaravelli, un premio speciale a Roma, cui ha fatto seguito l'entrata in finale, al concorso "Genova.folk" di una sua canzone in dialetto genovese che è stata incisa (..) A questo proposito è bene aggiungere che a Genova stanno per uscire musicassette e un disco rispettivamente con le sue canzoni in dialetto genovese e in lingua italiana.

Nel febbraio scorso ha ottenuto due primi premi a Marina di Pisa: uno per la lirica d'amore e uno per una raccolta di poesie genovesi.

Il 25 aprile, a Napoli, ha ottenuto il premio nazionale di poesia all'8° concorso indetto dal "Pinocchio d'oro", con il patrocinio del ministero del Turismo e dello spettacolo", con la poesia "Dies Irae".

Del 30 maggio, invece, è il conseguimento del 2° premio al Chiostro San Matteo di Genova, per un racconto.

Con una commedia in dialetto genovese è giunto finalista con altri tre concorrenti ad un concorso indetto dall'Assessorato alla Cultura, Sport e Tempo libero, indetto dal Comune di Genova. L'opera finalista ha per titolo "Gente nostra", ed è andata in scena dal 22 aprile al 2 maggio alla sala Carignano di Genova ottenendo un lusinghiero successo di pubblico e di critica. Le quattro opere finaliste verranno pubblicate a cura della Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, nella costituenda collana del nuovo teatro dialettale genovese. La commedia "Gente nostra" è dedicata alla Resistenza e del suo contenuto avremo modo di dire a parte. Per ora è bene sapere che il concorso è stato indetto a nome di Anna Caroli, madre del comico Ric che opera insieme con Gian, la quale è stata attrice di teatro con Gilberto Govi.

Ancora c'è da aggiungere che lo Scaravelli è stato premiato al concorso di poesie "Il pirata", indetto dall'omonimo ristorante-pizzeria (di Borgoforte – MN)

Inoltre nel giugno scorso, a Sampierdarena, ha ottenuto un premio speciale al concorso internazionale di narrativa per ragazzi, col racconto "Il piccolo eschimese" ed un secondo premio per una poesia in dialetto genovese.

Per concludere diremo che Enrico Scaravelli collabora con scritti vari alla rivista "Il diogene". (di Reggio Emilia) diretta da Sergio Pineschi.

E' tutto (e non è poco se si pensa che è localizzato in un breve lasso di tempo) dei riconoscimenti conquistati ultimamente da Enrico Scaravelli, mantovano residente in terra ligure al quale sono d'obbligo le nostre congratulazioni.

VITTORIO MONTANARI

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LA GAZZETTA DI MANTOVA (19 luglio 1983)

UN "EXTRA MUROS" CHE STA FACENDO ONORE ALLA TERRA D'ORIGINE

"Mare dolce": una raccolta di liriche

dell'ex mantovano Enrico Scaravelli

Scrittore, poeta, commediografo, Enrico Scaravelli è di Pegognaga e risiede a Genova dal 1931. La sua terra natale però non l' ha mai dimenticata pertanto, persone, luoghi e avvenimenti sono, dentro alle sue opere, anche se la lunga permanenza a Genova lo porta a scrivere pure in dialetto genovese.l

Ultima in ordine di tempo, Scaravelli ha scritto una commedia dal titolo "L'arbalta", che come bene si può, capire, è in dialetto mantovano.

Un'altra sua commedia dal titolo "La nostra gent", è stata affidata a Paolo Guidoni della compagnia filodrammatica di Moglia, affinché venga portata in scena.

In quanto a premi ultimamente conseguiti, sono da menzionare quello, con una commedia, al concorso internazionale del Carnevale di Viareggio e un altro premio, pure per la commedia, al concorso internazionale di letteratura a Rapallo, dove si è classificato al primo posto. Inoltre c'è da menzionare un premio al concorso di poesia dialettale "Scipione Gonzaga", conseguito a San Martino all'Argine.

Infine c'è da segnalare l'uscita di una raccolta di 21 poesie in lingua col titolo "Mare dolce", Pirella editore di Genova, con la copertina disegnata da Piero Fiorio e presentazione di Edoardo Guglielmino.

E' una raccolta di liriche, nelle quali vengono affrontati i più diversi argomenti e dove Enrico Scaravelli, ancora una volta, evidenzia tutta la sua vocazione poetica in versi che si leggono volentieri.

Guglielmino, presentandolo, tra l'altro scrive: "Il mare dolce di Scaravelli fra un "intrico d'ali, richiami festosi" ci confida la formula del dono di una vita dolceamara, una vita per lui, mantovano d'origine, ambientalmente, virginialamente vita".

VITTORIO MONTANARI

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LA GAZZETTA DI MANTOVA (1985)

PEGOGNAGA – In luce un extra muros

Premi teatrali in Liguria

per Enrico Scaravelli

Enrico Scaravelli è uno di quei mantovani – è originario di Pegognaga – che onorano la propria terra fuori dei confini della provincia.

Trasferitosi a Genova, ha successo come autore di testi teatrali. E' il caso di ricordare il premio nazionale "Adersen" di Sestri Levante, nell' 80, poi l'arrivo in finale al premio "Anna Caroli" con la commedia "Gente nostra", una serie di premi per poesie e canzoni in dialetto genovese e in lingua italiana.

Enrico Scaravelli è anche scrittore, autore del libro "Mare dolce". A Chiavari, nel 1984, è stato ancora premiato per una commedia, mentre lo scorso anno è andato in scena, con successo, il suo lavoro in dialetto genovese "Ûnn-a valixe pinn-a de vento" (una valigia piena di vento), tratto dalla sua prcedente commedia in dialetto mantovano "Una valis pina ad fümana". La commedia è stata replicata (…) a Genova, a Loano, Albissola Marina, Bogliasco, ecc, sempre con lusinghieri apprezzamenti da parte della stampa locale.

Alla fine del 1985 un'altra commedia di Scaravelli è andata in finale al concorso indetto dall'Assessorato al turismo e spettacolo del Comune di Genova, (…) dopo "La nostra gent" (imperniata sui fatti d'armi del dicembre 1944 a Gonzaga). La commedia ha come titolo "E rostïe sotto a çenie" (Le caldarroste sotto la cenere)

La commedia di Scaravelli sarà data alle stampe dalla Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, e andrà a far parte del nuovo teatro dialettale.

V. M.

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CORRIERE MERCANTILE (;martedì 2 novembre 1999)

l'incontro

Appuntamento domani alle 17 presso la sede dell'associazione italo-americana in Piazza Portello 2 a Genova per un incontro letterario. Edoardo Guglielmino presenterà infatti "Favolistica e narrativa di Enrico Scaravelli". La partecipazione all'interessante conferenza è gratuita.

CORRIERE MERCANTILE (mercoledì 3 novembre 1999)

Libri di Liguria

Enrico Scaravelli:Racconti e favole non solo per bambini. Prefazione di O.G. Ugolotti. Autori autogestiti e personaledit, Genova 1999, pagine 63, lire 10.500.

L'autore, cammin facendo, ha raccolto diversi premi per la favolistica, non ultimi una medaglia d'oro conquistata sul campo all'Andersen '70 di Sestri Levante e un secondo posto acquisito nell'80. Quanto dire che nella letteratura per l'infanzia ci sa fare, non solo, ma che induce anche all'adulto qualche riflessione, come meglio chiarirà Edoardo Guglielmino, mercoledì 3 novembre alle ore 17, presentandolo al pubblico dell'Italo-Americana di piazza Portello.

Ma lo scrittore è anche altro, avendo acquisito nel teatro dialettale genovese una sua autenticità. Sempre sulla breccia, sta per proporre "Quande Zena a s'addescia", una commedia musicale che è una riscrittura della sommossa di Portoria nel 1746, con il "balilla" finalmente in secondo piano, per dare spazio a tutti i genovesi che ne furono veri protagonisti.

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CORRIERE MERCANTILE (sabato 13 maggio 2000)

E' l'autore di "Manezzi in te 'n maneggio", oggi in scena al Carignano

Scaravelli, sogni in genovese

Commediografo e attore, è nato a Mantova ma vive da anni all'ombra della Lanterna e scrive in due dialetti. E ha in serbo importanti progetti

Va in scena questa sera al Teatro Carignano, l'ultima commedia della "Rassegna di primavera", una vetrina che ha esposto, in rapida successione, cinque produzione teatrali in dialetto, di vario significato e l'indiscutibile interesse.

Conclude alla grande con la commedia di Enrico Scaravelli "Manezzi in te 'n maneggio", testo originale e ben costruito, che ha mietuto già diversi allori: dal primo premio a San Remo per la miglior commedia e per la migliore attrice protagonista, Bianca Podestà, alle continue richieste di repliche in varie piazze della Liguria.

Un successo meritato da questo autore, mantovano d'origine, genovese di adozione (vive a Genova da oltre 60 anni), appassionato del teatro nel senso più completo dell'espressione.

Oltre che scrivere sa recitare e cantare: lo abbiamo visto nella commedia musicale "Nestinn-a", scritta in collaborazione con Battistina Rambelli, che ha avuto una ventina di repliche.

Ma la sua principale attività è quella di scrivere commedie, sia in lingua, sia in dialetto, soprattutto in dialetto genovese che conosce alla perfezione come il mantovano. Ciò gli permette di tradurre con facilità dal mantovano al genovese e viceversa, allargando il suo campo d'azione.

Ha scritto una trentina di commedie, nelle quali sa intrecciare con abilità vicende diverse, sa tratteggiare figure significative, caratteri e vivaci macchiette, ma sa anche lanciare qualche messaggio senza fare prediche, ma con saggio buonsenso.

Ha partecipato con brillanti risultati alla Rassegna "Anna Caroli" e ben due sue commedie figurano nella collana dl teatro dialettale, pubblicata dalla Cassa di Risparmio: "Gente nostra" e "E rostïe sotto a çenie".

Ha due sogni nel cuore: avere il Teatro San Fruttuoso per la sua compagnia, che si chiama appunto "Gruppo teatrale San Fruttuoso". Adesso i locali sono in fase di ristrutturazione: sarebbero un centro vitale di aggregazione e di divertimento popolare per il quartiere, complementare al teatro Garage, che offre spettacoli più sofisticati, adatti ad un pubblico più giovane.

L'altro sogno è la messa in scena di una commedia musicale (o operetta) dal titolo "Quande Zena a s'addescia" ("Quando Genova si sveglia") ovvero il sasso di Balilla,inteso come fiammifero che ha dato fuoco alle polveri del malcontento del Genovesi. Da intendersi anche come buon augurio per la futura "città europea della cultura". Occorrono sponsor generosi.

CLARA RUBBI

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"NUOVO CITTADINO" - settimanale cattolico (25 maggio 2005)
UNA GENOVESE TRA LE ASSOCIAZIONI CULTURALI ADERENTI
ALLA CONSULTA REGIONALE LIGURE

Compagnia "SanFruttuoso": dialetto in scena
Tra le aderenti alla Consulta regionale per le associazioni culturali (per la Cultura, le arti, le tradizioni e la difesa dell'ambiente, (come specifica l'intestazione ufficiale) figura anche la Compagnia Teatrale San Fruttuoso che ha sede in via Donghi 8 presso la locale Parrocchia di Santa Sabina e che è presieduta da Enrico Scaravelli.
Aderente alla F.I.T.A., la Federazione Italiana Teatro Amatori, era nata come Compagnia dei giovani della Lanterna nel 1976, quindi ricostituita con la denominazione attuale nel 1991. Il suo vanto è quello di una attività espressa con 170 spettacoli nell'arco di una decina d'anni grazie ad una ventina di attori non professionisti, appartenenti, come lavoro abituale, ad un ventaglio di professioni diverse e, nel tempo libero, amatori dell'arte riferita alla Musa Talia, nonché tutti volontari.
Il loro "laboratorio", per dirla con termine attuale, è quello del teatro parrocchiale che consente una preparazione, con prove e riprove, di una recitazione che poi va in programma su scene più adeguate: al Tempietto di Sampierdarena o al Carignano o al Marcellino di via Bologna, per rimanere nell'ambito cittadino; a Bogliasco ed Uscio per la provincia o, in ambito regionale, a San Remo, Pieve di Teco, Colle di Nava.
Fiore all'occhiello dell'Associazione, fino a tre anni fa, è stato anche il Premio nazionale di poesia San Fruttuoso, per composizioni in italiano ed in uno di numerosi dialetti della Liguria.
Un "Premio" che ha subito avuto per avallo gli auspici del Papa (Giovanni Paolo II) e del Presidente dlla Repubblica.Ora si vorrebbe riprendere in omaggio al suo prestigioso curriculum di ben trdici edizioni ed allo scopo si cercano fondi con una garanzia di continuità. "Basterebbero - dice il presidente Scaravelli - tremila euro che consentirebbero, oltre alla dotazione di premi, anche la pubblicazione di un libro delle poesie premiate".
Questo perché la quota d'iscrizione richiesta è, per principio, contenutissima e consente solo la copertura delle spese postali.
La speranza quindi viene riposta in benefattori o Enti pubblici e privati, con l'intenzione di avviare anche una sezione di pittura.
Tornando alla funzione associativa ufficiale ed abituale, nove commedie messe in scena dalla Compagnia teatrale: "Nestinn-a" ('na stoia a Boccadaze), 1994-96; "A vorpe sotto l'ascella" ('96-'98):
"O Barban do castello" ('97-'98); "Manezzi in te 'n maneggio" ('99); "Unn-a valixe pinn-a de vento" d (2000-'02); "Gente Nostra" (2000-'02); "O ballin di affari" (2003); "Zeughi de Chiromante" (2004-'05); "Premiata ditta Sciaccaluga & C" (2005). Tutte commedie firmate da Enrico Scaravelli, alcune unitamente a Battistina Rambelli (Nestinn-a e O barban do castello), ed una con Franco D'Imporzano (Zeughi de Chiromante). Da sottolineare che nel '99, alla Rassegna "Nini Sappia" di Sanremo "Manezzi in te 'n Maneggio" ha ottenuto il premio come migliore commedia ed il primo premio a Bianca Podestà, quale miglior attrice protagonista. Per "Unn-a valixe pinn-a de vento" nel 2000 al Tempietto di Sampierdarena, Marta Spallarossa ha ottenuto il premio come miglior attrice giovane. A Sanremo Giorgio Ugolotti ha avuto il riconoscimento di miglior attore caratterista:
Nel 2001, invece, alla Rassegna di Cogoleto Bianca Podestà ha primeggiato come attrice protagonista e Luigi Massa come migliore attore caratterista."Gente Nostra", già finalista nel 1982 al Premio Anna Caroli, ha vinto nel 2002 il titolo di miglior commedia alla Rassegna di Sanremo con Bianca Podestà ancora come migliore protagonista, titolo poi bissato a Bellaria come "caratterista". E per finire Luigi Massa miglior attore alla Rassegna di Cogoleto nel 2003, precedendo il compagno di..squadra Stefano Pastorino; nel 2004 Giulio La Salandra come migliore attore giovane mentre il già citato Stefano Pastorino ha ottenuto il premio FITA con menzione speciale.
Ora le attese sono per lo spettacolo "Premiata ditta Sciaccaluga & C.", ambientata in un "scagno" della Darsena negli anni '60 e che "sarebbe andata a bagno" per qualche suo esponente non avveduto, con salvezza ottenuta grazie al socio più avaro di tutti.
Per chi è interessato, sarà in scena il 1° giugno al "San Marcellino" di via Bologna. Un successo già prenotato.
A. R.

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"LA VOCE DI MANTOVA" - 15 giugno 2005
Pegognaga: Scaravelli, un mantovano a Genova

PEGOGNAGA: Enrico Scaravelli è uno di quei mantovani che fa onore alla sua terra d'origine, fuori dai confini. Originario di Pegognaga, residente a Genova, va da lungo tempo raccogliendo apprezzamenti nello specifico campo della poesia e in quello della commedia, di cui egli è valido autore. E' da poco uscito il suo libro di poesie in lingua e in dialetto genovese dal titolo "Un'ancora", con l'introduzione di Roberto Trovato. Due sue commedie, in dialetto mantovano, "Al pensionà" e "La pàja darent al föch", sono state portate in scena dal 2000 al 2004 dalla compagnia "Il Palcaccio" di Mantova, cui l'autore ha presenziato nella rappresentazione al Teatreno, per quanto riguarda la seconda. Ora sta scrivendo, nel dialetto della sua terra d'origine, la commedia "Al bastiàn contrari" ed è superfluo dire che l'autore spera possa essere rappresentata anche nel Mantovano. Ultimamente, Scaravelli ha aggiunto altri due premi, ai tanti conseguiti, per le migliori commedie, ad una rassegna dialettale a San Remo. La Compagnia del Teatro Stabile della Città di San Remo ha inoltre rappresentato una commedia dello Scaravelli, tradotta nel dialetto sanremese, al noto teatro Ariston di San Remo. Attualmente, Scaravelli, continua ad occuparsi, quale autore e presidente della Compagnia Teatrale San Fruttuoso (toponimo di un quartiere di Genova che conta tanti abitanti come quelli della città di Mantova), con la messa in programma di due commedie: "Gente Nostra", che in dialetto mantovano diventa "La nostra gent" che fa riferimento alla battaglia partigiana di Gonzaga e che, in genovese, tratta delle lotte avvenute nell'immediato entroterra ligure, e "Premiata ditta Sciaccaluga & C."; sempre in dialetto genovese.
(vim)