Scaravelli è un singolare poeta, la sua poesia nasce costruita a poco a poco sino a rasentare il progetto che ha previsto un margine di variabilità. Non può quindi permetterci facili concessioni senza il rischio di una dolorosa contraddizione. L'intransigenza del verso comporta una lucidità di presenza che non ammette distrazioni, un modo suo di essere ligure, forse una strada scelta per il viaggio dell'inquietudine che gli ricorda la sua adolescenza. La sopravvivenza della sua poesia risiede ne confrontarsi con le quotidianità cattive, al ripiegarsi del tramonto (sulle speranze deluse), al tormento della notte inesplorabile, fra urla antiche. Il mare dolce di Scaravelli fra un «intrico di ali, di richiami festosi», ci confida la formula del dono di una vita dolceamara, una vita per lui mantovano di origine, amabilmente, virgilianamente vita.
«Sulla polvere dei lamenti
la nuova stagione
lentamente
riprende fra le
mani tese di
gente amica»

Come un auspicio, tinto di antichi rimpianti.
Edoardo Guglielmino